
Chirurgia del ginocchio
Attualmente la chirurgia del ginocchio è diventata una delle branche chirurgiche più importanti dell’ortopedia e varia dalle patologie più banali, alle patologie più complesse come le ricostruzioni del ligamenti crociato anteriore e crociato posteriore. In campo sportivo ha dato grandissimi vantaggi. Oggi i tempi di recupero sono molto ridotti grazie anche alle tecniche artroscopiche.
Protesi
La causa più comune di dolore cronico al ginocchio e di riduzione della sua funzionalità, è l’artrosi. Se il ginocchio è gravemente danneggiato dall’artrosi in tutti i suoi comparti, può risultare difficoltoso anche semplicemente camminare o salire le scale e si avverte dolore continuo anche a riposo.
QUANDO SERVE LA PROTESI
L’indicazione alla chirurgia protesica è basata sul dolore del paziente e sul suo grado di disabilità. L’articolazione del ginocchio è composta dalle estremità ossee di femore, tibia e rotula. Ciascuna è rivestita da cartilagine e il liquido sinoviale svolge la funzione di lubrificante per agevolare il funzionamento articolare, mentre la stabilità del movimento è data dal complesso legamentoso meniscale e muscolare.
Quando la cartilagine si consuma, vengono a diretto contatto le parti ossee, questo genera dolore (gonalgia) difficoltà ad eseguire le normali funzioni di flessione ed estensione della gamba, gonfiore.
In questo caso si può intervenire con l’impianto di una protesi al ginocchio totale o parziale, ossia di tutti o solo uno degli elementi (monocompartimentale) che compongono l’articolazione.
Più cause isolate o multifattoriali, possono essere alla base di trasformazioni di superficie prima o di trasformazione artrosica poi, di un ginocchio.
Come si svolge l’intervento?
L’intervento di protesi totale o mono-compartimentale di ginocchio dura un’ora circa. Può svolto in anestesia peridurale, spinale o generale.
Con una tecnica tradizionale l’incisione cutanea sulla parte anteriore del ginocchio è lunga circa 15 cm Con chirurgia mininvasiva, si incide la minor quantità possibile di tessuto, con una minore perdita di sangue e una più rapida ripresa della funzionalità.
Riabilitazione
Consiste in una serie graduale di esercizi di ginnastica passiva per ripristinare la mobilità del ginocchio. IL fisioterapista saprà indicare il piano di lavoro più adeguato ed è fondamentale che gli esercizi siano svolti su sua indicazione. Molto importante sempre l’integrazione con l’idrochinesiterapia, recupero in acqua, per ottimizzare la ripresa.
Tempi di recupero
I tempi di recupero possono andare dai sette ai dieci giorni. I tempi di recupero per una ripresa delle normali attività quotidiane e lavorative da 2 a 3 mesi.
Dopo almeno 6 settimane, se la capacità di flessione del ginocchio avrà ripreso la sua funzione, sarà possibile guidare.
In generale il paziente recupera la capacità di eseguire le comuni attività quotidiane , svolte prima dell’intervento e sperimenta una significativa riduzione o assenza di dolore del ginocchio. Un eccessiva attività può accelerare l’usura della protesi anticipando gli eventuali tempi di revisione. Pertanto sono sconsigliate attività sportive come slato, corsa e in generale ad alto impatto sull’articolazione.
Sono invece praticabili attività ludico – sportive leggere a basso impatto quali passeggiate, bicicletta, nuoto, ballo e golf.
Una protesi di ginocchio può durare per molti anni anche oltre 15- 20 anni se si osservano le indicazioni mediche e le tipologie di movimento consigliate.
Le alternative alla protesi
Se un’articolazione è compromessa dall’artrosi, per rallentare la progressione e posticipare l’eventuale impianto di una protesi è in qualche caso possibile adottare trattamenti poco o nulla invasivi e variare stile di vita.
- PERDITA DI PESO il sovrappeso da un sovraccarico biomeccanico che può danneggiare. Perdere peso può contribuire a migliorare la qualità della vita.
- ACIDO JALURONICO per il trattamento dell’osteoartrite un ciclo di iniezioni di acido jaluronico contrasta la naturale riduzione della produzione di questa sostanza da parte del nostro organismo. La sua funzione è di idratare e proteggere i tessuti , ridurre il dolore e migliorare la motilità.
- ATTIVITA’ FISICA in generale è sempre consigliata.
- FISIOTERAPIA Utilissimi per meglio distribuire il carico sulle articolazioni e di conseguenza il dolore, gli esercizi di allungamento e riequlibrio muscolare
Lesione menischi
I menischi sono interposti tra la tibia e il femore. Grazie alla loro forma consentono di dare stabilità all’articolazione.
Non sempre in presenza di lesione meniscale è necessario ricorrere all’intervento chirurgico. In caso di lesione meniscale, dopo un’ attenta valutazione da parte dell’ortopedico e gli esami diagnostici adeguati, si deciderà se intraprendere un trattamento chirurgico o conservativo. Nei casi non chirurgici, un lavoro riabilitativo deve mirare alla risoluzione dell’infiammazione, del gonfiore e del dolore.
In caso invece di lesione più grave, blocco articolare, o in presenza di forte dolore da parte del paziente m si deciderà di procedere con una meniscectomia vera e propria.
La procedura artroscopica permette di operare all’interno del ginocchio attraverso incisioni cutanee molto piccole. Ove possibile il chirurgo eseguirà una riparazione del menisco mediante sutura, altrimenti dovrà asportare solo la parte del menisco lesionata e in questo caso sarà molto probabile, con il passare degli anni, lo svilupparsi di un ‘artrosi del ginocchio, in particolare nel caso in cui si associ ad una rottura del Ligamento crociato anteriore.
I tempi di recupero post intervento sono rapidi, ma maggiori difficoltà si possono incontrare per il menisco esterno rispetto al menisco interno.
Trattamento artroscopico lesione crociato
La stabilità del ginocchio è data da un complesso di struttura intra ed extraarticolari tra cui i menischi, il complesso ligamentoso mediale e laterale e i due ligamenti all’interno del ginocchio che uniscono tibia e femore denominati ligamenti crociati. Insieme formano il pivot centrale del ginocchio che è fondamentale per garantire la stabilità del ginocchio. Il legamento crociato anteriore è sottoposto ad estreme sollecitazioni meccaniche e soprattutto nello sport è questo uno dei motivi per cui la maggior parte delle lesioni che lo riguardano derivano da traumi in ambito sportivo praticando calcio, sci o pallacanestro ad esempio. I sintomi principali in caso di lesione o rottura sono: il dolore, il gonfiore e la difficoltà a muovere l’articolazione. Solitamente dolore e gonfiore si risolvono dopo un periodo di riposo adeguato e utilizzo di ghiaccio e FANS, mentre permane l’instabilità del ginocchio che non permette quindi di ritornare alla pratica sportiva. E’ indispensabile la valutazione di uno specialista ortopedico e l’esecuzione di esami strumentali come la Risonanza Magnetica , per definire l’entità e la tipologia del danno
la lesione del legamento crociato posteriore è meno frequente rispetto all’anteriore generalmente legata a traumi violenti o incidenti stradali. Anche nel caso di lesione di questo legamento è possibile avvertire una sensazione di rottura all’interno del ginocchio durante il trauma e si può presentare dolore e difficoltà a muovere il ginocchio, soprattutto in pendenza e nello scendere le scale. La lesione isolata del ligamento crociato posteriore tuttavia non causa fenomeni di instabilità articolare.
La scelta corretta del trattamento dipende dalla valutazione di fattori come l’età anagrafica, la richiesta funzionale e lo stile di vita del paziente.
L’intervento chirurgico eseguito con tecnica artroscopica e una procedura mini-invasiva, che può essere eseguita in anestesia locale. Mediante un apparecchio chiamato artroscopio il chirurgo visualizza le strutture articolari del ginocchio. E’ indispensabile per il recupero della funzionalità del ginocchio un programma riabilitativo post intervento.
Le tecniche innovative
L’intervento può essere eseguito con tecnica mini-invasiva, per ridurre al minimo i segni permanenti. Si praticano delle piccole incisioni attraverso il quale con l’ausilio di una telecamera si esegue l’operazione.
Le tecniche chirurgiche per la ricostruzione dei crociato si differenziano per il tipo di tendine che sostituisce il legamento danneggiato. In generale si tende a procedere con il prelievo direttamente dal paziente (autologo):
✔ tendine semitendinoso e gracile
✔ tendine rotuleo
✔ meno frequentemente con tendine da donatore (allograft)
Il sistema allograft si utilizza più frequentemente in caso di rottura di più ligamenti o in fase di revisione.
Tempi di recupero
In generale il lavoro sedentario può essere ripreso dopo almeno una settimana, mentre i lavori pesanti richiedono almeno 3 mesi di sospensione, fermo restando l’obbligo di svolgere attività riabilitativa.